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…SU ROMA INTERROGAZIONE  AL MINISTRO ALFANO. “Roma da sola assorbe più delle altre città l’emergenza immigrazione e deve fronteggiare l’arrivo dei cittadini extracomunitari con costi esorbitanti per i romani e per il quadrante est della Capitale”.

È quanto denuncia il capogruppo di Alleanza nazionale Giorgia Meloni in un’interrogazione inviata al ministro dell’Interno Angelino Alfano.

                “Marino – ha spiegato Meloni- ha proposto la Capitale come comune capofila per la gestione di questo problema. Su 16mila posti in tutto il territorio nazionale, Roma ha garantito la copertura di 2581 posti cui si aggiungono altri 516 da mettere a disposizione. Il costo di questa operazione è di oltre 35 mln di euro, da parte del governo, e  7mln e 234mila euro da parte di Roma Capitale”.

                “Le individuate come centri di accoglienza insistono soprattutto in zone periferiche della città, in particolare nel quadrante Est, già afflitte da annose problematiche e fortemente disagiate nei servizi e nelle strutture, quindi a forte rischio di tensione sociale”.

“Destano infine perplessità le modalità attraverso cui sono state individuate le associazioni e le cooperative che gestiranno questi centri”.

“Al di là della totale irresponsabilità del sindaco Marino, al quale difetta evidentemente la conoscenza dei problemi della città che amministra, – ha concluso Meloni- vorremmo sapere dal ministro dell’Interno Alfano se sia informato del peso sproporzionato che la Capitale dovrà accollarsi,  e quali misure economica intenda adottare per sostenere la città di Roma nella gestione, anche finanziaria, dell’emergenza immigrazione”.

Interrogazione

G. MELONI, RAMPELLI, CIRIELLI, CORSARO, LA RUSSA, MAIETTA, NASTRI, TAGLIALATELA, TOTARO. Al Ministro dell’interno. Per sapere – premesso che:

a  seguito di un’analisi effettuata dall’Agenzia europea che coordina il pattugliamento delle frontiere esterne degli Stati membri dell’UE, emerge un quadro allarmante relativamente agli arrivi sulle coste italiane di cittadini extracomunitari;

i dati forniti indicano un aumento dell’823%, stante lo sbarco di oltre 26mila migranti nei primi 4 mesi dell’anno, a fronte di 2.780 dello stesso periodo dello scorso anno;

il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, nell’ambito del Programma SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ha pubblicato un bando destinato agli Enti Locali per accedere al Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo;

per il triennio 2014/2016, nel quadro dell’accordo tra Ministero dell’Interno e Anci, si prevede una capacità ricettiva di 16 mila posti su tutto il territorio nazionale, garantendo  interventi di “accoglienza integrata” ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale;

in particolare la città di Roma, Comune capofila, ha partecipato al bando fornendo la disponibilità di un lungo elenco di strutture da destinare a centri di prima accoglienza, aggiudicandosi, in tal modo, l’assegnazione di 2581 posti, cui se ne aggiungono 516 da mettere eventualmente a disposizione;

attraverso una lettura della graduatoria recentemente pubblicata si stimano i costi di tale operazione: 35 milioni 732mila euro all’anno, dal 2014 al 2016 stanziati a livello governativo, di cui 7 milioni 234mila ogni anno, in quota di Roma Capitale, con un dispendio economico rilevante, nonostante il deficit strutturale record abbia già provocato il taglio di servizi fondamentali per i cittadini romani;

tra i servizi minimi garantiti dal Programma sono annoverabili voci che dovrebbero facilitare l’integrazione dei migranti, come l’erogazione del vitto, la fornitura di vestiario e biancheria per la casa, prodotti per l’igiene personale, l’erogazione di un pocket money, l’accesso ai servizi della città e all’assistenza sanitaria, l’inserimento scolastico dei minori e misure in favore dell’istruzione degli adulti, interventi di orientamento ai servizi per l’impiego presenti sul territorio e tutta un’altra serie di interventi, il cui costo pro capite si aggirerebbe attorno ai 30 euro al giorno;

le strutture in cui destinare suddetti  centri di accoglienza sono stati individuate in zone periferiche della città, in particolare nel quadrante Est, già afflitte da annose problematiche e fortemente disagiate nei servizi e nelle strutture, quindi a forte rischio di tensione sociale;

sono da definirsi alquanto dubbie le modalità attraverso le quali si è pervenuti alla individuazione, da parte dell’Amministrazione, di  associazioni o cooperative per l’allestimento e  la gestione delle strutture, determinate in base ai tipi di servizi territoriali offerti rispetto alle competenze fornite;

se sia al informato di quanto esposto in premessa, e quali misure intenda adottare al fine di sostenere la città di Roma nello sforzo finanziario necessario alla gestione dell’emergenza immigrazione.

G. MELONI, RAMPELLI, CIRIELLI, CORSARO, LA RUSSA, MAIETTA, NASTRI, TAGLIALATELA, TOTARO

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