
Daniele Contucci nasce a Roma il 28 novembre 1970. Vive con la sua compagna Chiara e suo figlio Tommaso di 2 anni. Poliziotto con oltre 25 anni di servizio, ha lavorato su buona parte del territorio italiano nella gestione della sicurezza e dell’ ordine pubblico, specializzandosi in seguito in materia di immigrazione, su cui acquisiva, nel tempo, importanti e specifiche competenze. Lavora alla Direzione CentraIe Immigrazione e Polizia delle Frontiere come parte di un’ Unita’ di Polizia Specializzata, impiegata in tutte le emergenze immigrazione ed in particolare al CARA di Mineo, il Centro Richiedenti Asilo piu’ grande d’Europa, con ricezione a pieno di 4000 migranti, noto alle cronache per indagini e scandali nella sua gestione. La task force riusciva a ridurre i tempi di permanenza da 18 a 6 mesi, velocizzando le procedure, facendo risparmiare alle casse dello Stato molto denaro pubblico. Stranamente, tale efficiente unità specializzata, veniva demansionata e poi chiusa. Su questo episodio sono state presentate due interrogazioni parlamentari da differenti gruppi politici a cui il Ministro competente non ha ancora dato risposta. Nel frattempo il Contucci denunciava pubblicamente l’ esposizione degli operatori di Polizia al rischio malattie infettive durante gli sbarchi di migranti, in quanto sprovvisti delle necessarie misure di tutela sanitaria, rese effettive solo dopo un’ intensa attività sindacale. Lo stesso denunciava attraverso varie interviste i mancati fotosegnalamenti previsti dal Trattato di Dublino. Basti pensare che nel 2014 e 2015 circa 100000 migranti non venivano fotosegnalati. La stessa Europa apriva una procedura d’ infrazione contro l’Italia, i cui cittadini pagheranno l’incapacità e la gestione negligente del fenomeno immigrazione. A causa di questa serie di denunce pubbliche, soprattutto degli interessi nascosti dietro al business dei migranti, egli subisce ritorsioni in ambito lavorativo, frenate solo da interrogazioni parlamentari. Decide di candidarsi al Consiglio Comunale con Fratelli d’Italia per mettere a disposizione di Roma le sue numerose competenze tecniche acquisite in prima linea, sul campo, nella gestione della sicurezza e del fenomeno immigrazione.