“L’ostruzionismo fatto dal Movimento 5 stelle sul provvedimento con il quale s’incardinano le riforme costituzionali lascia perplessi, perché dà l’impressione di un ripiegamento, di una parte importante dell’opposizione, su posizioni conservative e reazionarie. Più comprensibile sarebbe stata una posizione dura orientata a chiedere un cambiamento del sistema Italia non più rimandabile.
Avremmo dovuto, insieme, portare allo scontro il governo e la maggioranza, ampliando – come ha cercato di fare Fratelli d’Italia – le parti della Costituzione da sottoporre a modifica, sull’elezione diretta del Capo del Governo, l’introduzione del tetto alle tasse non al di sopra del 40%, il principio di equità generazionale che impedisca a uno Stato di cumulare debiti facendoli pagare alle generazioni che verranno, la difesa degli interessi nazionali e della sovranità contro l’espropriazione di prerogative e libertà conquistate in secoli di storia, l’abolizione della logica perversa dei cosiddetti diritti acquisiti, la norma antiribaltone, l’elettorato attivo e passivo per i maggiorenni sia alla Camera che al Senato. Il confronto, anche duro, doveva esserci su quei contenuti che non sono oggi contemplati dalla legge appena approvata, con buona pace dei grillini.
Le parti della Costituzione che maggiormente interessano i cittadini e le fasce sociali più deboli restano, dunque, vergognosamente fuori dai programmi di questo governo, mentre il paese assiste basito a una battaglia, senza esclusione di colpi, a difesa dello status-quo. Meglio la posizione lineare di SEL, da sempre ideologicamente contraria a mettere in gioco alcuni ‘titoli’ della nostra Carta piuttosto che ridurre il dibattito sulle riforme alla deroga al 138, neanche l’aula di Montecitorio fosse la sala conferenze di una Facoltà universitaria di Giurisprudenza… “Contrordine compagni, conservare tutto!”
E’ quanto dichiara Fabio Rampelli, vice presidente dei deputati di Fratelli d’Italia.
Roma, 11 settembre 2013