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Scuola pubblica e privata, Rampelli: Le regole siano identiche per tutti

  • 26 Luglio 2015
“La riforma della scuola imposta da Renzi e dal Pd si dimostra ancora una volta inutile. La sentenza della Corte costituzionale che impone alle scuole paritarie cattoliche di pagare l’Imu, come tutti, fa capire quale livello di indeterminatezza esista nel sistema italiano dell’istruzione.
Del resto non è mai stata chiara la ragione per la quale le scuole private non cattoliche abbiano sempre dovuto pagare la tassa sugli immobili e quelle cattoliche no. Così come non è chiaro perché le case popolari, che incassano pochi euro dagli indigenti che ospitano, paghino quella stessa tassa pur non avendo altro che finalità sociali e assistenziali. L’iniquità imperversa.Non è chiaro il posizionamento e la relazione, nel sistema statale dell’istruzione, tra scuola pubblica e scuola privata. Ci deve essere competizione? Allora debbono valere stesse identiche regole d’ingaggio, stessi contratti per gli insegnanti e controlli per stroncare chi ricorre furbescamente ai Co. Co. Pro. I lavoratori devono essere tutti uguali, non è possibile che nella scuola pubblica ci siano assenteisti cronici che mettono in difficoltà i colleghi e le famiglie, contando sul fatto che nessuno li sanzionerà, mentre nella scuola privata i contratti ‘adattati’ costringano a recarsi al lavoro anche con la polmonite. Occorrono medesime norme e controlli per tutti, anche su sicurezza, decoro, palestre, laboratori, visite culturali. Se qualcuno ha per un attimo solo pensato che tutto ciò fosse regolamentato dalla riforma da poco licenziata occorre che si ricreda. Quella è solo una legge per esodare 60 Mila precari fingendo di assumere coloro che subentrano a chi va in pensione e seguire le indicazioni di confindustria e dei poteri forti sul nuovo modello di istruzione, per dare un colpo mortale alla formazione umanistica legata alla civiltà occidentale e sfornare un modello standard di giovane, pronto per questo tempo di omologazione”.
E’ quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.

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