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Lavoro autonomo, Rizzetto: Astensione da parte del gruppo, legge incompleta ma con elementi positivi

  • 10 Marzo 2017

“Con questo provvedimento diamo risposte importanti ma non complete  a 730.000 persone, che sono 730.000 aziende. Sono stati però esclusi circa 3 milioni e mezzo di partite IVA che ci sono in Italia. Non è corretto quindi parlare di Jobs Act degli autonomi, non è corretto parlare di lavoratori autonomi, se da questo provvedimento escludiamo i piccoli imprenditori, coltivatori diretti, artigiani, piccolo commercio, dentisti, geometri, cuochi, fisioterapisti, tributaristi”. È quanto ha dichiarato in aula il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Walter Rizzetto, vicepresidente della commissione Lavoro durante l’approvazione del disegno di legge  Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale.

“Fratelli d’Italia –ha aggiunto Rizzetto –  ha mantenuto un atteggiamento  costruttivo presentando importanti emendamenti. Ci sono cose interessanti: la tutela della gravidanza, la tutela della maternità degli autonomi. Ci sono i famosi sei mesi, che però si applicano o alla neo mamma o al neo papà. Il governo ci costringe a scegliere tra partite IVA anche in famiglia. Siamo dispiaciuti per il  cosiddetto ‘lavoro agile’ che le aziende affidano ai propri dipendenti per far fare loro lo stesso tipo di attività non in ufficio o in azienda ma a casa dove, evidentemente, ci sono dei tempi che possono collimare con la propria gestione familiare. La  maggioranza non ha colto la genesi iniziale di questa idea che è il lavoro agile, perché non devono esserci otto ore continuative a casa. Chi lavora da casa con un computer, con un telefono, con delle dotazioni che l’azienda a lui passa, deve raggiungere un risultato. A me imprenditore poco interessa se questa persona lavora tre ore o lavora otto ore, mi interessa che porti il risultato”.

“Ci auguriamo – ha  proseguito Rizzetto – di poter inserire la nostra idea di impresa e di fiscalità di vantaggio per l’impresa autonoma in un prossimo provvedimento, che sia il def o la legge di stabilità, e proporre di  eliminare gli studi di settore, concepiti  come strumento di inquisizione nei confronti delle partita IVA, sostenere le piccole partite IVA in territori di confine, che soffrono la concorrenza in seno alla stessa Europa. Un artigiano in Italia paga il 60 per cento di tasse, in Carinzia paga il 30 per cento di tasse”.

“Avreste dovuto avere più coraggio- ha concluso Rizzetto-  ma del resto il coraggio delle scelte a sostegno dell’economia reale non è certo una dote che contraddistingue la sinistra al governo”.

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