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Quirinale, Rampelli: nella palude per chi ha abrogato il premio di maggioranza voluto da Mattarella

  • 28 Gennaio 2022

“La democrazia parlamentare non è alternativa e non deve non può essere ostile alla democrazia reale. Noi abbiamo una prevalenza di centrodestra molto importante e significativa. Non  parliamo di zero virgola punti percentuali ma di  sette otto punti percentuali di vantaggio. E nell’ultima elezione politica, quella del 2018,  dove il centrodestra come coalizione era arrivato primo classificato, non ha potuto governare perché nella legge elettorale appena approvata era stato abolito dopo vent’ anni il premio di maggioranza”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervistato su Rainews24.

 “Questa – ha precisato – è l’ unica ragione per la quale esiste un governo tecnico, e per la quale non si riesce a trovare la quadra per eleggere il Capo dello Stato. Chi ha votato la legge elettorale, abrogato il premio di maggioranza dovrebbe battersi il petto pubblicamente,  pentirsi di quello che ha fatto”.

“Il premio di maggioranza –ha concluso  Rampelli – era stata una conquista voluta da Mattarella con la legge elettorale del 1993 ed era stata necessaria per garantire la stabilità e la governabilità in Italia. Ecco come siamo ridotti. Mi auguro, e non da ieri, che questa sia l’ultima volta in cui a eleggere il Capo dello Stato è il Parlamento. I tempi sono maturi per la democrazia diretta che consenta all’elettore di scegliere il  Presidente della Repubblica o il Capo del Governo”. 

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