“Una volta ancora vale la pena ribadire che il gas naturale è un elemento funzionale alla realizzazione degli obiettivi ambientali e non un ostacolo al loro perseguimento.
Il sistema energetico dell’Unione deve poter godere di flessibilità, specie in questa fase storica. Per questo, oggi più che mai, è indispensabile svincolarlo dai paletti ideologici delle sinistre rosse e verdi”.
Con queste parole gli eurodeputati di FdI- Ecr Nicola Procaccini, responsabile dipartimento Ambiente e Energia del partito, e Pietro Fiocchi membro della Commissione industria e energia del Parlamento europeo, commentano il voto odierno espresso dall’Aula di Strasburgo su un mozione dei Verdi che chiede il rigetto della quinta lista predisposta dalla Commissione UE sui di progetti considerati di interesse comune in ambito energetico. Documento che include, tra gli altri, 20 progetti nel settore del gas. “La richiesta di negare il finanziamento comunitario a infrastrutture adibite al trasporto del gas naturale conferma, una volta di più, la collocazione antistorica della sinistra.
Occorre ricordare che il passaggio diretto alle rinnovabili, senza una fase transitoria, è una forzatura ideologica, oltre che un obiettivo irrealizzabile dal punto di vista economico e industriale. E’ chiaro come, in questo momento storico, l’investimento in progetti sull’estrazione di gas dai giacimenti italiani ed europei e in infrastrutture, che riducono la dipendenza dal gas russo, è la via da seguire per preservare la stabilità geopolitica degli Stati membri. Cosa ancor più grave è che tra i progetti messi sotto accusa ne figurano alcuni che coinvolgono direttamente il nostro Paese. Parliamo, in particolare, del gasdotto che collega la Grecia all’Italia, del gasdotto Matagiola – Massafra, e di quello East Med”.