“Le dichiarazioni di Conte, Scarpinato e De Raho, farneticanti, sull’esistenza di un depistaggio istituzionale nella Commissione Antimafia sono gravissime e spiegano perché sulle stragi di mafia per troppo tempo non sia stata possibile accertare la verità e le eventuali responsabilità. Siamo al bullismo da parte di chi nei rispettivi ruoli non ha mai fatto nulla per fare luce su quegli anni inquietanti e su cui troppo opacità si addensano. Finalmente con la presidenza Colosimo si sta procedendo sulla strada della verità e nel pieno rispetto dei regolamenti e di quanto prevede la normativa che regola la Commissione.
Piuttosto fa rabbrividire che un ex presidente del Consiglio si accompagni nelle sue intemerate contro la Commissione Antimafia a due ex magistrati, che sono stati pienamente coinvolti nelle attività antimafia. Nemmeno ai tempi dei Comitati di salute pubblica della rivoluzione francese si era giunti a tanto, senza considerare che fu proprio Scarpinato, sulla base delle dichiarazioni di Salamone, a inquisire Sergio Mattarella poi prosciolto da ogni accusa. Quello stesso Sergio Mattarella al quale lui oggi si appella nel suo alto ruolo di presidente della Repubblica. La tragedia che diventa farsa”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, capogruppo nella Commissione d’inchiesta Antimafia.
“L’avvocato del popolo, come amava autodefinirsi, muove accuse che travalicano la dialettica democratica, parlando addirittura di depistaggio istituzionale. Fratelli d’Italia è da sempre alla ricerca della verità, soprattutto sulle stragi, anche a causa di alcuni magistrati che in passato hanno mosso accuse infondate contro il generale Mori e il capitano De Donno, perseguitati per 10 anni nelle aule di giustizia. C’è qualcuno, in cerca di consensi, che vorrebbe proseguire questa persecuzione ancora oggi anche nelle sedi parlamentari, ma non lo permetteremo. Grazie al presidente Colosimo, che segue in maniera impeccabile e puntuale il regolamento, continueremo nel nostro lavoro di ricerca della verità. Conte, piuttosto, pensi al colossale conflitto di interessi di De Raho, grillino e vice presidente della Commissione Antimafia, per il ruolo ricoperto a suo tempo alla guida della Dna. Su questo siamo ancora in attesa di risposte”, afferma Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia.