“Negli ultimi 10 anni il rating di Moody’s per l’Italia è salito solo due volte, la prima volta il 17 novembre 2023, passando dal Baa3 con outlook negativo a un outlook stabile e ora passando a un outlook positivo. Dunque, sempre con il governo Meloni. È una buona notizia per tutti, non solo per chi si interessa di finanza, perché questa accresciuta fiducia nell’Italia consentirà di pagare meno interessi su tutti i titoli italiani, a cominciare da BOT e BTP. Un vantaggio per le aziende, un beneficio per i cittadini, perché lo Stato potrà risparmiare sugli oneri del debito e avere più soldi per le altre esigenze. Sappiamo bene che la sinistra che tifa contro l’Italia continuerà a parlare di disastro, ma noi abbiamo sempre difeso la libertà di espressione, inclusa quella di dire stupidaggini”. Lo dichiara in una nota Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia.
“Anche l’ultimo aggiornamento del giudizio sull’Italia come emittente sovrano, da parte di una tra le maggiori agenzie di rating, ha registrato chiari progressi nella nostra affidabilità: è messo nero su bianco che, nel 2024, la finanza pubblica ha avuto un andamento migliore delle attese. Questa bella notizia provoca forse dispiacere in chi ci vorrebbe fermi al palo: invece la Nazione mostra una vitalità che oggi, in un mondo tanto complicato, molti ci invidiano”, afferma Marco Osnato presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fratelli d’Italia.
“A dire il vero sospettavamo di avere un mercato del lavoro e un sistema bancario solidi, una stabilità politica non certo comune in passato, una rinnovata attrattività per gli investimenti esteri, nonché famiglie e imprese virtuose, risparmiatrici e non sovraindebitate. Ma è comunque apprezzabile che il mercato finalmente ce lo riconosca. Questo disco verde chiude finalmente un’epoca di ingiustificata diffidenza verso l’Italia, retaggio di quando Pd e M5s scassavano i nostri conti. Grazie a risultati concreti finiscono gli assurdi pregiudizi, fomentati prima delle elezioni politiche da certi salotti provinciali, contro il governo di Giorgia Meloni: qualcuno, forse, non l’ha vista arrivare”, conclude Osnato.