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Giustizia: email su referendum conferma magistratura politicizzata

  • 17 Settembre 2025
“Secondo indiscrezioni di stampa la toga rossa Patarnello, la stessa persona che nell’ottobre scorso definì Giorgia Meloni più pericolosa di Berlusconi, sollecitando altri magistrati a fare fronte comune contro la premier e il suo governo, ne combina un’altra. Con un messaggio, arrivato ieri mattina nella mailing list dell’Anm, il giudice accende la miccia tra magistrati sulla riforma della giustizia. Patarnello cerca di carpire le intenzioni di voto dei colleghi.
Una mossa a dir poco antidemocratica. Una sorta di schedatura tra i buoni, ovvero le correnti di sinistra che hanno dichiarato guerra al governo contro la separazione delle carriere, e i cattivi, quella maggioranza silenziosa che non solo non intende minare l’indipendenza degli altri due poteri dello Stato, ma che è d’accordo alla riforma e che probabilmente voterà a favore nel referendum. La Costituzione garantisce ai togati la libertà di voto e, soprattutto, la segretezza. Ma questo alla magistratura rossa sembra non importare. Vergogna”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Gianni Berrino, capogruppo in commissione Giustizia a Palazzo Madama.
“L’ultima trovata delle toghe rosse fa tremare i polsi. Tutto ciò conferma la necessità di andare avanti sulla strada della riforma della giustizia, liberando dalle correnti così come abbiamo promesso in campagna elettorale. Infatti, la mail inviata da Patarnello prova la presenza di una magistratura politicizzata e schierata a sinistra il cui unico obiettivo è contrastare la volontà popolare, mirando a contrastare l’azione del governo guidato da Giorgia Meloni. Occorre fare chiarezza quanto prima sull’accaduto”, aggiunge il senatore di Fratelli d’Italia, Sandro Sisler, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato della Repubblica.
“In violazione perfino del dettato costituzionale che impone che il voto sia sempre libero e segreto, le correnti di sinistra della ANM propongono una schedatura preventiva degli orientamenti dei singoli magistrati sul referendum costituzionale della separazione delle carriere. A fronte della profonda azione riformatrice svolta dal Governo nazionale sui temi della giustizia, le provocazioni – ancora una volta scomposte ed irritanti – di esponenti dell’ANM come il giudice Patarnello appaiono purtroppo rivelatrici non solo di una resistenza culturale al cambiamento o di una distorta logica della appartenenza, ma anche della difesa ad oltranza di assetti di potere e – quel che è peggio – di una allergia alla volontà popolare”, conclude il senatore di Fratelli d’Italia, Sergio Rastrelli, segretario della Commissione Giustizia a Palazzo Madama.

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