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Dl Retribuzioni: Governo investe su dignità del lavoro

  • 23 Settembre 2025

“Quella che votiamo oggi non è una legge truffa, ma un provvedimento che mette al centro le esigenze delle imprese ed i diritti dei lavoratori. Il lavoro povero c’era anche prima che il governo Meloni si insediasse, ma la sinistra su questo ha fatto poco. Noi vogliamo intervenire, creando lavoro e sviluppo. Investiamo nella dignità del lavoro, perché la ricchezza non si crea per decreto o con mance di Stato. La sinistra  assume solo posizioni ideologiche, mentre noi siamo per la libertà d’impresa e per la piena realizzazione dell’individuo. Il salario minimo, spacciato genericamente come una misura efficace per un aumento generalizzato delle retribuzioni e per un adeguamento al carovita, potrebbe esserne invece la concausa e agevolare, addirittura, le dinamiche inflattive.

L’adozione di questa delega non è solo un atto tecnico, ma un impegno politico ed etico. È un investimento nella dignità del lavoro, nella stabilità delle famiglie italiane e nella competitività del nostro sistema produttivo. Mettendo al centro la trasparenza, il dialogo sociale, la monitorabilità e la sostenibilità, potremo offrire alla Nazione una riforma che produce risultati tangibili: salari più giusti, contratti moderni, una contrattazione che premi la produttività responsabile, una governance aperta e un sistema di controllo affidabile.

Fratelli d’Italia intende affrontare il tema delle retribuzioni con serietà, onestà e lungimiranza, proponendo soluzioni compatibili con il nostro sistema”, lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Raoul Russo, componente della commissione Bilancio e Programmazione del Senato.

“Col governo Meloni sono state messe in campo misure concrete a favore dei lavoratori come il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote Irpef, mentre l’attuale opposizione, quando era al governo, non ha saputo varare quei provvedimenti, vedi salario minimo, che oggi pretenderebbero noi adottassimo. La verità è che l’opposizione non è credibile quando ci accusa di non essere dalla parte dei lavoratori perché col governo Meloni è stata data una svolta alla materia lavoro, mettendo al centro la dignità in alternativa a provvedimenti assistenziali quali il reddito di cittadinanza che non hanno minimamente risolto il problema della povertà”, aggiunge Ignazio Zullo, capogruppo di FdI in commissione Lavoro a Palazzo Madama

“La vera tutela dei lavoratori non sta nel salario minimo legale, ma è quella scritta nella nostra Costituzione, all’articolo 36 che parla di salario adeguato, proporzionato, e sufficiente a garantire a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa: un concetto più alto, più ampio, più giusto di qualsiasi soglia numerica imposta per legge. Un concetto che ci impegna a difendere davvero la dignità dei lavoratori, e non si limita a fissare un parametro astratto e ideologico.

La soluzione definitiva del problema in discussione passa dalla contrattazione collettiva, che in Italia copre oltre il 90% dei lavoratori e già oggi assicura, nella quasi totalità dei casi, salari ben superiori alla soglia dei 9 euro l’ora, e per questo rappresenta il riferimento inderogabile di ogni intervento legislativo in materia.  A cui si aggiungono gli effetti positivi della contrattazione di secondo livello, tramite la quale riconoscere e valorizzare le specificità positive presenti nel mondo del lavoro.

Continuiamo pertanto ad impegnarci per il perseguimento di un ‘salario adeguato’ piuttosto che un “salario minimo”, insufficiente e poco funzionale rispetto al sistema economico e datoriale italiano”, conclude Paola Mancini, senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Lavoro a Palazzo Madama.

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