“La legge contro il separatismo islamico rappresenta un passo necessario per proteggere l’identità italiana, la sicurezza dei cittadini e la libertà delle donne. Non si tratta di limitare la libertà religiosa, ma di impedire che essa venga strumentalizzata per giustificare pratiche incompatibili con i principi della nostra Costituzione e della nostra società.
La norma introduce strumenti concreti per impedire il radicamento di pratiche fondamentaliste e di finanziamenti opachi che possono minacciare la sicurezza e la coesione sociale. Trasparenza nei fondi destinati ai luoghi di culto, divieto di indumenti che impediscono il riconoscimento del volto, pene più severe per matrimoni forzati e certificati di verginità: sono misure di civiltà e di rispetto per la dignità delle persone. L’obiettivo di Fratelli d’Italia da sempre è quello di difendere la nostra identità, la libertà delle donne e la sicurezza dei cittadini, contrastando con fermezza ogni forma di estremismo e ogni tentativo di creare società parallele sul territorio italiano”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami.
“Il provvedimento si inserisce in un lavoro iniziato già nella scorsa legislatura, con l’obiettivo di difendere i valori fondamentali della nostra Repubblica: libertà, dignità della persona, uguaglianza tra uomo e donna e rispetto della legge. Vogliamo intervenire contro il separatismo islamico, fenomeno che si manifesta attraverso la creazione di enclave dove prevale la sharia sulle leggi italiane.
Pur non essendo ai livelli della Francia, anche in Italia, soprattutto nelle grandi periferie urbane, iniziano a emergere segnali preoccupanti. Tra le misure previste dalla nostra proposta di legge c’è una stretta sui finanziamenti esteri ai luoghi di culto islamici per impedire l’influenza dell’islam politico; il divieto di travisamento del volto in pubblico, per ragioni di sicurezza e tutela della dignità delle donne; il rafforzamento delle pene per i matrimoni forzati, fenomeno che ha già prodotto tragedie, come il caso di Saman Abbas; il divieto esplicito di redigere o richiedere i cosiddetti certificati di verginità, pratica lesiva della libertà e dei diritti fondamentali delle donne.
In questo modo Fratelli d’Italia ribadisce il proprio impegno a favore di un modello di società basato sull’integrazione, la legalità e la difesa dei valori occidentali, contro ogni forma di radicalizzazione”, afferma il deputato e responsabile del Dipartimento Immigrazione di Fratelli d’Italia, Sara Kelany.
“L’Italia è una Nazione accogliente che difende il principio della libertà culturale e religiosa ma non può tollerare episodi frutto di estremismi che contrastano con il nostro sistema culturale e valoriale. Ricordo in proposito due episodi di notevole gravità balzati agli onori delle cronache recentemente. A febbraio scorso a Monfalcone è esplosa la polemica poiché alcune ragazze che la mattina arrivavano a scuola con il niqab erano costrette ad un riconoscimento preliminare prima di entrare in classe, una procedura che non può essere tollerata in Italia.
Così come non è accettabile l’episodio accaduto qualche settimana fa a Rimini, dove una ragazza del Bangladesh è stata costretta con la forza dai genitori a sposarsi con una persona molto più grande senza la sua volontà. Non possiamo permettere che ciò accada nella nostra Nazione. Con questa proposta di legge puntiamo, pertanto, a difendere il nostro sistema di valori, le nostre leggi, la nostra cultura, accogliendo chiunque voglia integrarsi, ma senza accettare chi imponga la propria cultura”, conclude il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Filini, responsabile Programma del partito.