“Ventuno indagati coinvolti nei presunti illeciti emersi nell’inchiesta “click day” della Squadra Mobile e della Procura di Napoli hanno chiesto di patteggiare offrendo circa 300mila euro ed hanno ammesso le loro responsabilità, con la compiacenza di alcuni imprenditori, nel sistema che tentava di normalizzare la presenza di extracomunitari sul territorio nazionale attraverso assunzioni risultate fittizie.
La somma in questione si aggiunge ai circa due milioni di euro sequestrati durante la notifica delle misure cautelari dello scorso 9 giugno. I fatti dimostrano ancora una volta come Giorgia Meloni avesse avuto ragione quando presentò, mesi fa, la denuncia sulla gestione del decreto flussi. Fratelli d’Italia da sempre chiede che si faccia piena chiarezza su questo caso perché il timore che dietro l’impegno di chi vuole portare gli immigrati a tutti i costi in Italia si celino grandi interessi economici è sempre più fondato”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Sergio Rastrelli, segretario della Commissione Giustizia a Palazzo Madama.
“Il fenomeno era serio e coinvolgeva vari livelli dell’organizzazione: avvocati, Caf, imprenditori. Ringrazio la Procura di Napoli per aver sgominato questo fenomeno e il presidente Meloni per aver denunciato pubblicamente per prima, sulla base del numero anomalo di richieste tra Napoli e Sorrento pervenute al ministero dell’Interno per l’assunzione di lavoratori stagionali extracomunitari. È evidente che il decreto flussi vada modificato per evitare che possano ripetersi truffe di questo genere”, aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia, Marta Schifone, capogruppo in Commissione Lavoro alla Camera.
“Mentre altri guardavano altrove o facevano finta di non vedere, il governo Meloni ha avuto il coraggio di denunciare, di segnalare anomalie e di pretendere verità e giustizia. Oggi, le confessioni e i patteggiamenti di chi ha lucrato sulla disperazione altrui dimostrano che lo Stato, quando è guidato da chi non teme la verità, sa difendere la legalità e l’onore delle istituzioni.
È una vittoria per la giustizia e per la credibilità del Paese, ma anche una sconfitta per chi per mesi ha cercato di gettare fango sul governo, insinuando dubbi e sospetti. I fatti parlano chiaro, senza la segnalazione del premier Meloni, questa rete criminale avrebbe continuato a sfruttare il decreto flussi e a infangare il nome dell’Italia. Giorgia Meloni, ancora una volta, dimostra che la fermezza e la trasparenza sono la via maestra per restituire dignità alle istituzioni e rispetto alla legge. Lo Stato vince quando non chiude gli occhi, e questa inchiesta è la prova che un governo onesto, coraggioso e determinato può davvero fare la differenza”, conclude Marco Cerreto, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in Commissione Agricoltura.