“Per non parlare della sovraesposizione di Renzi, cui le reti Rai e i network privati non hanno ancora assegnato il compito di annunciare l’ora esatta…”.
“Abbiamo- ha spiegato Rampelli- rappresentanza parlamentare, stiamo sempre sulla notizia con livelli di produttività istituzionale (interrogazioni, mozioni, emendamenti, dibattiti in aula sui temi di maggiore attualità) tra i più alti rilevati da appositi osservatori, ma anche politica (manifestazioni, flash mob, gazebi, tavole rotonde). Non ci sono alibi per non dare conto nei telegiornali delle nostre attività. Poi ci si mette anche televideo che quando non ci oscura fa commenti tendenziosi”.
“L’Agcom, che è un Autorità di garanzia e non un istituto al servizio di Renzi e Berlusconi, deve dare conto immediatamente della nostra denuncia-esposto- ha osservato Rampelli- Capiamo l’imbarazzo, ma tutti gli esposti presentati dai partiti fin qui hanno avuto riscontro entro massimo tre mesi, non si capisce perché il nostro dopo 6 mesi ancora non abbia ricevuto una risposta”.
“Pretendiamo una risposta -ha concluso- prima che scatti la par condicio e un risarcimento da parte di tutte le testate che hanno ignorato criteri di pluralismo nell’informazione che, unici, dovrebbero ispirare le scelte dei professionisti della comunicazione”.