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Baby pride Catania, Rampelli: Le fiabe alternative finiscono come a Bibbieno… basta orchi contro bambini

  • 2 Luglio 2019

“Introdurre nella nostra Carta Costituzionale la tutela dei bambini. È indispensabile rendere il minore soggetto costituzionalmente garantito. La nostra Carta infatti riconosce all’art.29  i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio mentre all’art. 30 attribuisce ai genitori il compito di educarli. All’art. 31 si parla di protezione della maternità, dell’infanzia e la gioventù. Tuttavia,  la Costituzione non riconosce esplicitamente al bambino soggettività di diritti, tant’è che – sempre più insistentemente – i predicatori dell’ideologia gender, i fanatici della consorteria Lgbt, gli orchi che vogliono ritardare farmacologicamente lo sviluppo biologico dei bambini per poterli manipolare sono in mobilitazione permanente e si vogliono attribuire un diritto che la Costituzione assegna inequivocabilmente ai genitori.

Ci stanno provando da anni: nelle aule scolastiche, al teatro, con i libri, con la tv. Lo hanno fatto per una settimana a Catania, dove la Cgil ha ospitato nella sua sede il ‘baby pride’ con travestiti che hanno raccontato fiabe ai bambini. Iniziativa  incostituzionale perché lede il ruolo dei genitori nel processo educativo e che il governo avrebbe fatto bene a vietare, ostile alla Dichiarazione sui diritti del fanciullo.  Ma il tentativo di distruggere la famiglia tradizionale, esautorando madri e padri dal loro ruolo affettivo e sociale naufraga di fronte agli orrori di Bibbieno, a Reggio Emilia, sui quali le comunità e le organizzazioni Lgbt non hanno avuto niente da dire, benché la principale protagonista di questa terribile storia sia una loro attivista. Le nefandezze ideologiche creano orchi, ecco cosa dovrebbe imparare certa sinistra che vuole destrutturare la famiglia e demolire il diritto naturale. I cattolici del Pd battano un colpo”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia che sta depositando una proposta di legge costituzionale all’articolo 31 della Carta sui diritti inalienabili del bambino.

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