Donzelli (Fratelli d’Italia): “Dopo il teatro comunale Nikila prende anche lo storico caffè di Firenze. L’uomo degli outlet Dagostino regista dell’operazione”. “La combriccola d’affari intorno a Matteo Renzi mette le mani sulla città di Firenze. Dopo l’acquisto dell’ex teatro comunale da parte della Corso Italia, società che unisce in affari i due soci del papà del Presidente del Consiglio Tiziano Renzi nella Party Srl e l’ultimo presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi, uno di loro, la Nikila Invest di Ilaria Niccolai, sta acquistando anche lo storico caffè Rivoire, in piazza della Signoria a Firenze”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli commenta l’operazione portata alle cronache dalla cronaca fiorentina di Repubblica. “A Firenze da settimane si parla di grosse operazioni che i soci di Tiziano Renzi stanno portando avanti – rileva Donzelli – non si capisce come una società dal capitale sociale di appena 10mila euro possa prima, tramite un’impresa di cui è socia di maggioranza, acquistare il teatro comunale per 25 milioni di euro, e poi vada direttamente ad acquistare uno dei caffè storici più importanti di Firenze, nato nel 1872, per una cifra compresa fra i 4 e i 5 milioni di euro”.
“Non passa inosservato il fatto che a condurre l’acquisto sia Luigi Dagostino, uomo indicato da tutti come il regista della realizzazione degli outlet in varie città d’Italia, operazione nella quale è coinvolto lo stesso Tiziano Renzi come consulente che si è presentato dai sindaci di Sanremo e Fasano – sottolinea Donzelli – si tratta di un fatto che pone un’ombra ulteriore su giri d’affari discutibili. Dagostino ha dichiarato al quotidiano ‘La Repubblica’ che la Nikila è considerata ‘cliente affidabile’ dalle banche che li finanziano: vogliamo sapere quali siano queste banche. Mentre gli imprenditori nel nostro paese hanno grandi difficoltà nell’accesso al credito, salta all’occhio come la cerchia economica intorno al premier riesca evidentemente ad aggirare gli ostacoli. Ci auguriamo che almeno in questo caso il prezzo non venga pagato dai cittadini e risparmiatori, come accaduto per Banca Etruria – conclude Donzelli – non possiamo dimenticare che tra le aziende sotto indagine dalla procura di Arezzo per i prestiti mai restituiti all’istituto di credito c’è anche La Castelnuovese, società che l’ex presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi ha guidato a lungo, e che è socia proprio della Corso Italia Firenze che ha acquistato il teatro comunale di Firenze”.