L’iva agevolata al 5% per il mercato dell’arte era parte del programma presentato da Fratelli d’Italia nel 2022. Una promessa mantenuta che vede il partito nuovamente vicino alle istanze degli artisti italiani. L’intervento aiuterà il settore dell’arte a crescere e a confrontarsi col mercato europeo.
Secondo un recente rapporto di Nomisma, il mercato italiano dell’arte ha sofferto finora a causa di un sistema fiscale gravato dall’aliquota più elevata a livello comunitario, subendo la competizione di altre realtà europee, quali Francia e Germania, in cui dal 1 gennaio 2025 è stato introdotto un regime IVA agevolato per il settore – con aliquote fissate rispettivamente al 5,5% e al 7% – permesso dalla normativa europea entrata in vigore con la direttiva 542/2022 che intende mettere ordine nella disparità dei trattamenti fiscali delle compravendite di oggetti d’arte e antiquariato.
L’abbassamento dell’IVA potrebbe determinare una crescita del fatturato del comparto fino a 1,5 miliardi di euro nell’arco di tre anni, con un impatto economico complessivo stimato in 4,2 miliardi di euro. Al contrario, mantenendo l’aliquota al 22%, il settore rischiava di perdere fino al 28% del fatturato, con punte del -50% per le piccole gallerie e potenziali ripercussioni per tutti i professionisti coinvolti: antiquari, galleristi, case d’asta, collezionisti, restauratori, trasportatori specializzati, artigiani, assicuratori e artisti.
Fratelli d’Italia è da sempre dalla parte di chi crea e questo intervento lo dimostra.