“Altro che promozione della cultura: sotto i governi della sinistra e con Dario Franceschini al Ministero, il settore del cinema è stato trasformato in una giungla di furbizie, clientele e registi fantasma. Il caso sconcertante di Francis Kaufmann, arrestato per il duplice omicidio della figlia di 18 mesi e della compagna e accusato di aver truffato lo Stato italiano fingendosi ‘Rexal Ford’ per incassare 863mila euro di tax credit per un film mai girato, è solo la punta dell’iceberg. Un uomo con documenti falsi, una società fittizia e un’identità inventata è riuscito a ottenere quasi un milione di euro grazie a un decreto firmato da un dirigente del Ministero della Cultura durante il governo Conte II. Una vergogna senza attenuanti.
Se ciò fosse confermato, sarebbe il simbolo di come venivano gestiti i fondi pubblici quando al governo c’era la sinistra: con superficialità, opacità e senza alcun controllo. Soldi dei cittadini finiti nelle tasche di un criminale internazionale, mentre tanti veri operatori del settore aspettavano risposte e sostegni reali. E oggi, quegli stessi che hanno firmato o avallato questi disastri, hanno pure il coraggio di dare lezioni. La sinistra ha fallito anche nella cultura: non solo ideologia, ma anche sciatteria e irresponsabilità.
Con Fratelli d’Italia e il governo Meloni è cambiata la musica: controlli più severi, trasparenza, rispetto per i contribuenti e per i veri artisti. Chi ha sbagliato, paghi fino in fondo. E si faccia piena luce su tutte le ombre lasciate da chi trattava il Ministero come una banca per amici e fantasmi”. Lo dichiara il vice presidente vicario di Fratelli d’Italia in Senato Raffaele Speranzon.
“I meccanismi introdotti e lasciati in eredità dai ministri della Cultura progressisti hanno spalancato le porte a speculazioni e veri e propri abusi. Mentre tanti professionisti del settore faticavano ad accedere alle risorse, a personaggi ambigui si concedevano fondi pubblici con una leggerezza sconcertante senza neanche l’onere della verifica del successo del progetto finanziato. Bene ha fatto il ministro Giuli, e prima di lui il ministro Sangiuliano, a denunciare pubblicamente questa vergogna e ad avviare una riforma profonda del sistema. Serve chiarezza, serve controllo, serve legalità.
Nella passata legislatura, in commissione Bilancio, ho più volte stigmatizzato il sistema parziale del ministro Franceschini. Non possiamo permettere che il denaro dei contribuenti finisca in mani sbagliate, tanto più in un comparto strategico come quello culturale e cinematografico, che appartiene alla Nazione e non già a certa “minoranza rumorosa” di sinistra abituata a imporre regole e consuetudini a proprio esclusivo vantaggio”, aggiunge in una nota Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia e Questore della Camera.