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Covid, su import mascherine legge non rispettata: danni a salute ed erario

  • 19 Giugno 2025

“I peggiori sospetti sulla malagestione dell’import di mascherine durante la prima fase della pandemia trovano nuove conferme nei lavori della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione del Covid. Ieri sera, dall’esame testimoniale di Maria Preiti, direttore territoriale della Lombardia dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli nonché, ad interim, dell’Ufficio antifrode regionale e Ufficio dogane di Malpensa, sarebbe emerso che le Dogane, su pressioni politiche, avrebbero abbattuto i controlli consentendo così l’importazione di lotti di mascherine con la marcatura Ce illegalmente apposta e corredata di certificazione inidonea. Invece i funzionari delle Dogane avrebbero dovuto bloccare questi lotti e segnalare l’ipotesi di reato all’Autorità giudiziaria.

Non solo: su queste mascherine, infatti, non sarebbero stati recuperati né Iva né dazi, nonostante siano state importate a titolo oneroso e poi sequestrate dalla Guardia di Finanza perché, come accertato in sede penale, pericolose e quindi non utilizzate né utilizzabili per contrastare il Covid. Stando a quanto dichiarato dal teste, presunte fattispecie di reato sarebbero state sanate dal parere favorevole del Comitato tecnico-scientifico (Cts) basato su mero controllo documentale ed emesso anche a fronte di certificazione inidonea Ecm, Celab, Icr. L’agenzia delle Dogane e dei monopoli, in sostanza, si sarebbe accontentata di questo parere per sanare le importazioni irregolari. Saremmo, pertanto, di fronte a una amnistia di fatto, con buona pace delle ipotesi delittuose, dei soldi pubblici e della salute di chi doveva indossare quei dispositivi. Si configurerebbero danni erariali e alla salute su cui Fratelli d’Italia continuerà ad indagare, malgrado il continuo ostruzionismo della sinistra”.

Lo dichiarano in una nota i parlamentari di Fratelli d’Italia componenti della commissione Covid.

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