“Il decreto che approviamo oggi contiene importanti misure economiche per la nostra Nazione. Norme e risorse per la rete ferroviaria italiana, incremento di risorse per il fondo di garanzia per la prima casa, per le Olimpiadi Milano-Cortina, per gli Europei di calcio 2032 e si interviene anche sull’estinzione del debito di Roma Capitale.
Andiamo a eliminare un enorme buco di bilancio lasciato dalle giunte di sinistra, da Rutelli a Veltroni, che avevano di fatto portato Roma verso il dissesto economico. Ci vuole il governo Meloni che con questo provvedimento chiude il cerchio per poter rimborsare il debito finanziario residuo. Ben 548 milioni che fanno uscire la nostra Capitale dalla struttura commissariale, sperando che ora il sindaco Gualtieri riesca a ridurre l’Irpef più cara d’Italia. Su questo tema fondamentale sarà la riforma costituzionale che attribuirà più poteri a Roma Capitale e che la inserirà tra gli enti fondamentali dello Stato, perché riteniamo che la questione di Roma Capitale sia un tema di rilievo nazionale. Il governo Meloni agisce per un cambiamento e una ricostruzione del tessuto economico, sociale e morale nazionale. E noi siamo saldamente dalla sua parte”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo.
“Questo decreto contiene molti interventi a favore di tante strutture dello Stato e a sostegno delle tante città interessate da eventi internazionali. Vorrei concentrare l’attenzione sull’art 6 bis, che stranamente nessuno delle opposizioni ha citato. Un articolo che riguarda la città di Roma, in cui si prevedono 548 milioni di euro che consentiranno alla Capitale di uscire dalla gestione commissariale, restituendo piena autonomia finanziaria al comune.
Sarebbe opportuno che il sindaco Gualtieri riconosca, ogni tanto, l’enorme sostegno che sta ricevendo dal governo. Perché non può sfuggire che Roma sia governata dal centrosinistra da oltre 15 anni e che il debito accumulato dalla città fino ad oggi sia loro responsabilità. La verità è che questo Governo interviene con serietà istituzionale a prescindere dal colore politico di chi amministra e su questo la domanda è d’obbligo: il centrosinistra avrebbe fatto lo stesso?”, afferma il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Scurria.