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Giustizia: ok Senato passo fondamentale verso riforma epocale

  • 22 Luglio 2025

“L’approvazione in seconda lettura al Senato della riforma costituzionale della giustizia, segna un passo importante verso un impegno che avevamo preso con gli italiani e che stiamo portando avanti con decisione. Il percorso non è ancora concluso, ma oggi confermiamo la nostra determinazione nel dare all’Italia un sistema giudiziario sempre più efficiente, equo e trasparente”. Lo scrive sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Separare le carriere non è un attacco alla magistratura, ma una garanzia di parità tra accusa e difesa, con un giudice realmente equidistante dalle parti. Sorteggiare i membri del CSM permetterà di contrastare la degenerazione delle correnti e l’intrusione della politica nella magistratura, non il contrario come vuol far credere una certa sinistra dalle polemiche sterili. Con il doppio CSM raddoppiamo le garanzie di tutti i magistrati, restituendo dignità a un’intera categoria. Fratelli d’Italia mantiene gli impegni presi: avanti senza paura per una giustizia più giusta e davvero liberale”, afferma in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia.

“Con l’approvazione della separazione delle carriere si restituisce autorevolezza alla magistratura che per troppo tempo è rimasta incastrata nel gioco correntizio meglio noto come sistema Palamara. Non è vero, come sostenuto da un’opposizione smemorata delle sue precedenti prese di posizione al riguardo, che si tratta di una riforma per assoggettare i giudici al potere esecutivo ma, al contrario, per affermare quel principio di libertà dato dalla terzietà del giudice. Portiamo finalmente a compimento un percorso iniziato nel lontano 1988 con il nuovo codice di procedura penale e proseguito nel 1999 con la riforma dell’articolo 111 della Costituzione sul giusto processo.

Non vi può essere piena terzietà del giudice se giudici e pubblici ministeri continuano a condividere nello stesso organo di autogoverno reciprocamente gli uni nei confronti degli altri ogni decisione in ordine agli incarichi direttivi, all’avanzamento di carriera, all’assegnazione di sede, ai trasferimenti, ai procedimenti disciplinari. Con questa riforma rendiamo giustizia anche ad una figura come quella di Giovanni Falcone che antepose il dovere alla propria stessa vita per portare avanti, purtroppo spesso solitariamente, la battaglia per la legalità”, conclude in aula il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama.

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