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Lapideo, Baldoni: Istituire marchio dop per marmo italiano. Un terzo delle cave di Carrara è già di società famiglia Bin Laden

  • 13 Novembre 2019

“Creare un marchio del Marmo Italiano Dop che tuteli tutta la filiera, dall’estrazione, trasformazione e lavorazione del marmo del distretto Apuo-versiliese”. È quanto chiede il deputato di Fratelli d’Italia Maria Teresa Baldini in una risoluzione presentata presso la commissione Attività produttive della Camera e con la quale, inoltre, si sollecita il Governo ad intervenire al fine di proteggere una filiera che sta diventando sempre più preda di produttori esteri, India e Cina in primis, che acquista tutto il marmo pregiato per poi lavorarlo all’estero. “Quello del marmo apuo-versiliese – ha spiegato Maria Teresa Baldini – è un settore che sta finendo in mano a grandi imprese straniere impedendo alle nostre aziende e ai nostri artigiani di poterlo lavorare. Un fenomeno che, giorno dopo giorno, cancella la filiera di trasformazione. Occorre impedire che il marmo venga venduto tutto all’estero per poi essere rivenduto all’Italia come prodotto già lavorato. Basti pensare che un terzo delle cave di Carrara è già di proprietà di una società della famiglia araba Bin Laden”. Un altro aspetto considerato nella risoluzione di Fratelli d’Italia è l’impatto negativo che sta riguardando i posti di lavori del comparto lapideo italiano. Un settore che in Italia ha una storia millenaria che impiega 10mila addetti con 2.522 aziende. Nel distretto apuo-versiliese, nelle province di La Spezia, Massa Carrara e Lucca, si registrano 1.090 addetti nel comparto estrattivo, 3.346 in quello della trasformazione, per un totale di 4.436 addetti. “La creazione di un marchio del marmo Italiano Dop – ha concluso il deputato di FD – è quindi sempre più necessario anche al fine di offrire ai consumatori e alle aziende dei prodotti con una garanzia sulla loro autenticità e impedire la diffusione nella filiera del “falso marmo” o “simil marmo” di derivazione sintetica. Per assicurare un prodotto italiano occorrono anche misure di sostegno che permettano l’aggregazione delle piccole imprese nella prospettiva di far fronte alle sempre più complesse dinamiche di mercato”.

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