“Il governo ha stanziato 20 miliardi per il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti comprendendo tre tornate contrattuali 2022-2024; 2025-2027 e 2028-2030: un impegno economico senza precedenti”. E’ quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Francesco Zaffini, Presidente della X Commissione Lavoro e Sanità di Palazzo Madama.
“Un contratto che interessa 6.160 dirigenti e professionisti dei ministeri, degli enti pubblici non economici, delle agenzie fiscali, i medici del ministero della Salute, i professionisti dell’Enac. A tutti loro – continua Zaffini – viene riconosciuto un aumento medio generale di 558 euro lordi mensili, per tredici mensilità, con decorrenza dal 1° gennaio 2024 ed essi percepiranno un arretrato medio complessivo di circa 9.400 euro per il periodo fino a ottobre 2025.
Ciononostante la CGIL lamenta assenza di risorse e rifiuta di firmare manifestando così un atteggiamento isolato rispetto alle altre sigle sindacali. La firma da parte di CISL e UIL infatti raggiungendo comunque una rappresentatività pari all’82%, tradisce come quello di Maurizio Landini non sia un progetto sindacale, bensì politico. Ed è per questo che subito verrà affrontata la tornata 2025-2027 per i contratti già rinnovati fino al 2024. Il governo ha messo a disposizione risorse mai investite prima, per fare in modo che questo avvenga.
La firma da ultimo anche da parte della Uil – aggiunge Zaffini – è un segnale di maturità e responsabilità che rafforza il dialogo istituzionale. Ma è, prima di tutto, una risposta alle reali domande delle persone, dei lavoratori. Con questo rinnovo si va oltre la dimensione economica e per la prima volta, si punta a introdurre in modo strutturale premi selettivi legati alle performance e un sistema di aggiornamento professionale continuo, a cui si aggiunge un pacchetto di servizi personalizzati per migliorare il benessere dei dirigenti. Un cambiamento che, nelle intenzioni del governo, vuole rafforzare il ruolo strategico di chi guida la macchina dello Stato, chiedendo in cambio maggiore responsabilità, trasparenza e risultati concreti.
Siamo consapevoli che questo rappresenti un primo anche se importante segnale – non certo sufficiente né risolutivo di tanti anni di trascuratezza – che trasmette però con chiarezza il percorso che questo governo intende tutelare e valorizzare, cioè il lavoro di coloro che sono chiamati a prestare la propria opera al servizio dello Stato”, conclude Zaffini.