“Affronto al Cristianesimo e provocazioni comuniste al Festival della Canzone italiana. Passano gli anni ma non ci si abitua mai al nuovo conformismo. Delegittimazione della nostra storia e della nostra religione, cantanti che si dichiarano orgogliosamente comunisti, sfilata di paladini del politicamente corretto. Tutto secondo copione ma ricordatevi anche che i soldi sono di tutti anche di chi non la pensa come voi. Un po’ di rispetto in più non guasterebbe”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Massimo Ruspandini.