“Educazione, rispetto, impegno e merito sono i pilastri su cui si fonda il provvedimento relativo alla riforma dell’esame di Maturità. Per troppi anni l’Esame di Stato è rimasto fermo a modelli superati, incapaci di rappresentare la realtà dei nostri giovani e di valorizzarne le capacità. Noi rimettiamo al centro la persona e la crescita dando risalto al termine ‘maturità’, che presuppone impegno e rispetto. Ridiamo valore al percorso educativo, dando rinnovato valore al comportamento e dunque al ‘voto in condotta’. Uniamo il rinnovamento dell’esame, il potenziamento dei percorsi tecnici e professionali, il rafforzamento del legame tra scuola e lavoro, l’attenzione al personale scolastico e alle famiglie.
Tra le novità introdotte un colloquio orale che verterà solo su quattro materie, per premiare la profondità della formazione, e l’obbligo di sostenere tutte le prove per essere promossi. Abbiamo sentito che è una riforma severa, ma chi la critica non difende la scuola: difende un sistema che ha fallito. Chi la osteggia non sta dalla parte dei giovani: sta con chi, per anni, li ha usati come bandiere senza mai ascoltarli davvero. A tutto questo preferiamo una scuola che prepari i giovani alla vita, che non tema di affacciarli al mondo del lavoro. Ai nostri ragazzi diciamo: credete in voi, perché noi crediamo in voi e in una scuola che non si arrende al nulla che avanza, perché sa che solo così si costruisce una Nazione forte, libera, orgogliosa”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Grazia Di Maggio.
“Con il voto finale di oggi alla Camera del Dl Maturità, abbiamo approvato non solo una riforma che pone regole chiare per studenti ed insegnanti, ma la ritrasmissione di una serie di valori ed ideali che rafforzano l’autorevolezza della scuola italiana, restituendo quel senso di passaggio tra l’età adolescenziale e l’età adulta, ricco di responsabilità e senso di appartenenza ad una comunità generazionale. La riforma mette al centro il valore della persona, la crescita e il merito, cercando di rappresentare meglio la realtà dei giovani, tornando a valorizzare il ‘voto in condotta’, come strumento simbolo dell’impegno e del rispetto.
Inoltre l’introduzione di un colloquio orale su quattro materie andrà a premiare una formazione più profonda, integrata anche con l’educazione civica e con la formazione scuola-lavoro, creando percorso e una valutazione unitaria e coerente. Avremo anche il potenziamento dei percorsi tecnici e professionali, favorendo l’orientamento e l’inserimento nel mondo produttivo. L’obiettivo è chiaro: preparare gli studenti alla vita e al mondo del lavoro, promuovendo una scuola che costruisca una nazione pronta ad affrontare le sfide del futuro, partendo dalla centralità dell’insegnante e dalla crescita con serietà e con competenza delle nuove generazioni”, afferma Nicole Matteoni, deputato di Fratelli d’Italia e componente della commissione Cultura.