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Sovrana Bellezza – Quella piccola, affascinante icona di perfezione che si chiama poltrona Frau

  • 17 Dicembre 2019

Morbida, sinuosa, elegante e essenziale.
Non è una bella donna ma la poltrona più celebre d’Italia.
La Chester è la poltrona Frau per eccellenza, la prima che venne prodotta nel 1912 quando Renzo Frau registro’ il marchio.
Frau, nato a Cagliari nel 1881, dopo aver lavorato nella ditta britannica Dermoide, specializzata in oggetti in similpelle, decide di mettersi in proprio. Si trasferisce a Torino e registra alla Camera di Commercio la sua sede che definisce “ben fornito magazzeno“ di due stanze.
Poi, per trovare personale, mette un annuncio del seguente tenore:” Cercasi tappezziere abilissimo“.
Decide di investire in pubblicità rivolgendosi per la prima campagna a uno dei più noti artisti torinesi dell’epoca: Eugenio Colmo, illustratore della rivista Numero.
In seguito affida le sue campagne pubblicitarie a Mendez, Giovanni Nanni, Sandro Properzi.
La fama delle poltrone Frau si diffonde rapidamente e aumentano i clienti importanti che ambiscono arredare i loro uffici e le loro case con eleganza.
A Frau viene chiesto di arredare i transatlantici della flotta italiana: il Rex, il Conte Rosso, il Conte Grande, il Conte Biancamano.
Renzo Frau scompare nel 1926, all’età di 45 anni e la moglie, Savina Pisati assume il controllo dell’azienda.
Nel 1931 la Frau viene incaricata di arredare il Parlamento italiano e successivamente il Piccolo teatro di Milano, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Parlamento Europeo di Strasburgo e la Walt Disney Concert Hall di Los Angeles.
Con lo scoppio della guerra arriva la crisi, la fabbrica viene danneggiata dai bombardamenti e Roberto Canziani, marito di Ada Luisa, figlia di Frau, si trova a dirigere l’azienda in tempi difficili.
Canziani avvia collaborazioni con Pininfarina e Pirelli ma non riesce a risollevare l’azienda, che nel 1962 viene rilevata da Nazareno Gabrielli, fornitore di pellami e creditore della Frau.
Gabrielli affida l’azienda al genero, Franco Moschini, che nel 1963 ne trasferisce la sede a Tolentino.
Moschini porta con se’ da Torino il tappezziere più bravo e esperto del laboratorio e rilancia il marchio attraverso prestigiose collaborazioni con gli architetti e gli arredatori più famosi del mondo: Gio’ Ponti, Luigi Massoni, Ennio Lucini, Mimmo Castellano, Gae Aulenti, Marco Zanuso, Jean Marie Massaud.
Il marchio Frau diventa ovunque sinonimo di raffinatezza, eleganza e sobrietà e il modello Chester è l’icona dell’intera azienda, ambito e copiato in tutto il mondo.
I tappezzieri che hanno la fortuna di lavorare a una Chester sono cinque o sei, sono altamente specializzati e seguono un rigido protocollo nell’esecuzione della celeberrima poltrona: compongono le fila dei cuscinetti a losanghe partendo dal basso, fissano i bottoni con un nodo, la sfida è tirarli uno a uno alla stessa distanza, nello stesso modo, con la stessa lunghezza. Poi passano a collocare i chiodini nella parte posteriore: occorrono esattamente quattro colpi per ogni chiodino ma il lavoro più complesso è quello dei braccioli: il plisse’ a ventaglio che deve avere le pieghe tutte uguali. Per avere questo risultato occorre usare un ferro dalla punta arrotondata e una piccola tenaglia, oltre che mani ferme e esperte per plasmare la pelle.
Lavorare alla realizzazione di questo modello è un onore, un vanto, per questo ognuno di loro su un listello del fusto della poltrona, con la matita, scrive il suo nome.

La Sovrana Bellezza siamo noi.

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