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Tumulti-ufficio di presidenza, Rampelli: Parlamento non e’ collegio di educande, la mia protesta non violenta

  • 11 Febbraio 2014

“Mi assumo per  intero la responsabilità della protesta, civile e non violenta, che rifarei allo stesso modo, perché il parlamento è un’istituzione della Repubblica dove si fanno battaglie politiche e non un collegio di educande. Mi sono ritenuto leso nei diritti di cittadino nel merito del provvedimento che favorisce spudoratamente le banche italiane a discapito degli italiani e come deputato per la maldestra decisione di votare il decreto senza nemmeno la possibilità di un voto formale”. 

Cosi’ il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli audito oggi dall’ufficio di presidenza sui tumulti in aula del 29 gennaio a seguito della tagliola decisa dalla presidente della Camera per consentire la conversione del dl imu bankitalia. 
“Ho avuto 5 minuti- ha spiegato Rampelli-  per raccontare come sono andate le cose. Ma soprattutto perche’ ci si e’ arrivati”. 
“C’era un clima di forte indignazione per l’apposizione della fiducia a un decreto legge che era passato sotto silenzio al senato. Solo dopo la tagliola decisa della presidente Boldrini si sono scatenati  i tumulti  e a quel punto  gli italiani hanno potuto capire cosa stava accadendo sulla loro pelle, la stampa se n’e’ occupata e anche le tv. Quindi una protesta salutare, una protesta simbolica forte  non violenta. Ho spiegato che con molta calma mi sono avvicinato ai banchi del governo e ho esposto il cartello ‘corrotti’, non sono salito sui banchi dell’esecutivo ma su una sedia da dove ho sventolato il tricolore. Mi hanno chiesto se avessi visto l’aggressione da parte del questore Dambruoso nei confronti della deputata Lupo, ma nella concitazione del momento non me ne sono accorto. Anche perche’ se avessi visto quello che stava facendo sarei intervenuto per bloccarlo, cosa peraltro che purtroppo nessuno ha fatto…Mi prendero’ le stesse sanzioni degli altri. Ne’ posso dubitare che ci siano. In realta’ credo sia opportuno evitare sanzioni: il parlamento non e’ un collegio di educande ma il luogo delle battaglie politiche. Questa nostra protesta e’ nulla rispetto a quello che e’ sempre accaduto alla Camera dall’unita’ d’Italia in poi”.  
E rispetto ai grillini dice: “I colleghi del M5s si sono simpaticamente risentiti con noi perche’  perche’ gli abbiampo tolto la scena”.

Roma, 11 febbraio 2014

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